Elezioni regionali e politiche 2018 in Lazio e Lombardia: come si vota

Il 4 marzo 2018, oltre alle elezioni politiche per il Parlamento, si svolgeranno anche le elezioni regionali in Lazio e in Lombardia. Gli orari e le sedi sono sempre le stesse, dalle 7 alle 23 in base alla sede scritta sulla propria tessera elettorale. Lo spoglio per le elezioni politiche è previsto a seguito della chiusura delle urne, quindi nelle prime ore del mattino del 5 marzo si avranno già i primi risultati. Lo spoglio per le regionali invece sarà il pomeriggio del 5 marzo, alle ore 15, quindi in serata si avranno i risultati.

Chi si elegge in regione e cosa dicono i sondaggi

A livello regionale, in particolare, si andranno a eleggere il presidente della Regione e i Consigli regionali.

Lazio

Per il Lazio i candidati principali alla presidenza sono: Stefano Parisi del centrodestra, Nicola Zingaretti per la coalizione del centrosinistra, Roberta Lombardi per il Movimento 5 Stelle, Sergio Pirozzi per Lista Civica; Jean Leonard Touadi per Civica Popolare, Mauro Antonini per Casapound, Elisabetta Canitano per Potere al Popolo, Giovanni P. Azzaro per Dc e Stefano Rosati per Riconquistare l’Italia. I primi sondaggi vedono in testa Zingaretti, ma molto vicini come numero di consensi sono anche la Lombardi e Pirozzi. Se vincesse l’esponente del centrosinistra sarebbe la prima rielezione di un presidente nel corso di un ventennio. Il centrodestra attualmente sta pagando invece le divisioni interne, di cui approfitta il M5S che sta prendendo consensi.

Lombardia

In Lombardia abbiamo invece: Attilio Fontana della Lega per il centrodestra; Giorgio Gori per il centrosinistra, Dario Violi per il M5S, Giulio Arrighini di Grande Nord, Onorio Rosati di Liberi e Uguali, Massimo Gatti di Sinistra per la Lombardia e Angela De Rosa di Casapound. I primi sondaggi sembrano dare come vincitore il centrodestra di Fontana al 41%, subito seguito da Gori al 35%. Ben distante si colloca Dario Violi (15%). Mentre gli altri candidati si dividono i restanti pochi voti in regione.

Come funzionano le elezioni regionali?

Il sistema elettorale a livello regionale prevede che l’elettore scelga la figura del candidato presidente per la propria regione (Lazio o Lombardia) e questo diventerà nuovo governatore, senza ballottaggio. In base poi a un metodo proporzionale con premio di maggioranza (diverso in ognuna delle due regioni) si definirà chi sono i consiglieri eletti. In particolare, in Lazio alla coalizione del presidente eletto saranno garantiti il 60% dei seggi, per un totale di 50 consiglieri. In Lombardia invece alla coalizione vincente saranno dati il 55% dei seggi, se il presidente eletto prende sotto il 40% dei voti, o il 60% se ne prende di più, per un totale di almeno 80 consiglieri regionali.

La votazione per le elezioni regionali ha una scheda verde sulla quale ci sono i nomi dei candidati alla presidenza del consiglio e i simboli di partito. Il votante dovrà tracciare un segno:

  • sul nome del candidato, per eleggere solo la persona e non le liste che la sostengono;
  • su una delle liste, andando a votare così per la stessa e il suo candidato presidente.
  • sul nome del presidente e su quello di una lista, a lui non collegata. Si parla in tal caso di voto disgiunto, che è quindi consentito.

Se l’elettore vuole votare dei consiglieri regionali precisi, può farlo scrivendo i loro nomi accanto al simbolo della loro lista. Attenzione che in caso si esprimano due preferenze, i candidati devono avere sesso diverso, altrimenti il secondo nominativo non è considerato. Il candidato presidente non eletto che avrà più voti diventerà automaticamente consigliere regionale.